Monday, December 15, 2008

LA NOTTE PIU' LUNGA DELL'ANNO

Il 13 Dicembre. Da noi,a Brescia, c è da sempre la tradizione di Santa Lucia, che con il suo carretto porta i doni ai bambini buoni. Ricordo ancora lucidissimamente quei momenti, quelle notti in cui, da bimbo, mi infilavo sotto le coperte, ma non riuscivo a dormire, anche se ce la mettevo tutta, sapendo che se non mi fossi addormentato, la buona Santa non sarebbe passata...E al mattino, che follia scendere le scale dalla cameretta fino in salotto, dove, puntualmente, la Santa aveva lasciato i regali che le avevo chiesto (e proprio quelli, eh!!)in bella mostra sul tavolo...E che bravi i miei genitori! Loro sì che le rendevano la vita facile!!...Mi portavano sempre nei negozi di giocattoli di Brescia (andare a Brescia per me, a quell'età, era un evento! Insomma, il mio mondo era circoscritto al mio paesello, non ero ancora vagabondo; e soprattutto, non guidavo; cosa che ora rende lo stesso viaggio, dall'estasi, un tormento!!). Lì potevo con cura visionare i giochi e scegliere proprio quelli che volevo, e che Santa Lucia mi portava sempre!la Santa non si sbagliava mai, nemmeno se tra i diversi modelli di giochi c'erano pochissime differenze, e mille tipi diversi...era un mito!! Mi piacevano tantissimo i mostri e i dinosauri in quel periodo, e li scelgievo con cura maniacale tra mille...c erano i Dino Riders, i Masters, e i G.I.Joe...Aaah, che bellezza!! Nei negozi mi uscivano gli occhi dalla testa!!!
Poi a casa iniziava il rito: scrivevo con perizia dattilografica la letterina, annotando le caratteristiche proprio di quei personaggi che volevo, e la mettevo sulla finestra del bagno, insieme al piattino di farina per l'asinello (che con tutto quel carico doveva farsi un mazzo come una capanna, pensavo sempre...ci riflettevo e mi dicevo: Cavoli, se Santa Lucia deve scegliere il MIO gioco quando legge la letterina, vuol dire che nel dubbio se li deve portar dietro TUTTI!!!). L'asinello era un figo! per forza!! Se la meritava tutta la farina che gli lasciavo...e difatti la mattina era sempre scomparsa, segno che aveva gradito! Come mi piaceva farlo felice, l'asinello!!!Il mistero era fitto di stranezze, e per questo mi piaceva tantissimissimo!!!
La mia scoperta di chi era Santa Lucia fu, per così dire, scientifica. Dopo le voci malevole e presunte della Sua non esistenza, da parte di alcuni compagni (voci che io smentivo con un accanimento da martire, pronto a bruciare sul rogo piuttosto che rinnegarla!) ebbi un'inconfutabile prova a mio sfavore. Un giorno, non ricordo nemmeno il motivo, per caso frugai nel cassetto del comò della mia mamma. Forse mi ci aveva mandato.Comunque non il primo cassetto, quello dei fazzoletti, che ben conoscevo; mi addentrai nel secondo, del cui contenuto ero sempre stato ignorante..E lì, tra alcuni pacchettini, scatolette e gioiellini, vidi un fascicolo con le mie letterine alla Santa!...non una, ma tutte quante, stavano lì!! Mamma, perchè?? Perchè avevi fregato le letterine a Santa Lucia? Te le aveva date lei, o le avevi rubate tu? Eravate complici? Ad un tratto, il mio punto di vista cambiò. Avevano ragione loro, i compagni maledetti, la Santa era davvaero la mia mamma (La prima volta che me lo dissero fraintesi...Eeeeh? Mia mamma è santa Lucia?? Che figata!! Era come essere il figlio di Wonder Woman!!! Mia mamma era un supereroe!! Poi rettificarono, e non mi piacque più! Così iniziai la guerra all'eresia!!). Qualcosa cambiò per sempre nella mia forma mentis, quella volta. Credevo in una favola impossibile. E ci credevo tantissimo! Nel saperlo invece, era logico che non poteva essere così. Fù l'ultima volta che fui bambino. Si entra in una mentalità diversa, poi. Le cose si affrontano soppesando le ipotesi e verificandone la plausibilità. Si diventa adulti, insomma. Che fregatura!! Mi ci è voluto un sacco di tempo per rimettermi in testa che la vita è magica! Magica per davvero! Ora. Col senno e la consapevolezza adulta. Ma sempre di magia si tratta! E di crederci, soprattutto! Non sò come sia nato il mito di Santa Lucia o chi l'abbia inventato, ma era di sicuro un genio!! E'la cosa più bella che si possa fare a un bambino. Raccontargli una favola e far sì che si avveri!! grande Santa!! E grandi i miei, suoi complici!! Quante emozioni mi hai fatto provare!!! Quanto mi hai riempito quegli anni!! E quanto ora capisco sei stata importante per creare in me, l'idea di credere ai sogni!! Ciao Santa Lucia, ci vediamo l'anno prossimo!

Wednesday, December 10, 2008

UNA STORIELLA...

Una storiella che ho scritto.... forse divertente, decisamente surreale, chissà se si capisce...da prendere per quel che è, un gioco, nel rispetto di Tutti e Tutto...
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RISIKO COSMOGONICO

Si ritrovarono al solito posto, dove si riunivano da sempre. Un po’, perché non c’era altro luogo, un po’perché, non essendoci tempo, riunirsi lì da sempre non aveva alcun significato a livello temporale, sempre era ora e mai, e ogni volta; tant’è che nessuno di loro ci fece caso. Sapevano che si sarebbero trovati lì, e basta. Così come sapevano tutto il resto, essendo per definizione, ed un po’ anche per merito, al corrente di tutto. In realtà il fatto è che non c’era ancora nulla, quindi non c’era alcunché di cui essere al corrente. Per questo sapevano tutto. Tutto, e niente.
Sapevano però, che quella sera avrebbero iniziato la partita. La partita più importante di tutte. Anche perché era l’unica. Per dirla tutta quella non era neppure sera. Era, punto e basta!
Si misero intorno al tavolo. Quello invece c’era. L’avevano fatto loro. O, semplicemente, immaginato. La cosa non faceva differenza. Così, come avevano creato il gioco e le sue regole, che ora si apprestavano ad iniziare.
Sul piano la mappa di quella che un giorno avremmo conosciuto come mondo; le carte; gli obiettivi; e le pedine. Le pedine non erano carroarmati, però. Quello arrivò in un momento successivo e molto più tragico. Per ora, ognuno aveva scelto pedine che ne incarnassero un simbolo che si erano scelti, che gli piaceva. Uno aveva un omino colla testa di elefante. Uno un altro col corpo di leone. Un altro ancora, una serie di animali uno sulle spalle dell’altro.
Si guardarono. Non con gli occhi però. No, si guardarono dentro, e si intesero. Era ora di cominciare a giocare. Giocare! Lo spirito era giusto, o almeno lo fù all’inizio di quella che era, è e sarà la partita più lunga e grande mai giocata. Curioso che avessero questo spirito goliardico all’inizio…ma forse nemmeno troppo, se guardiamo al risultato fino ad oggi. Da un altro punto di vista, questo spirito fù la loro più grande intuizione per tutto quello che venne poi!
Il primo a scegliere fu quello che era lì da prima. Non ci è dato sapere come avessero fatto ad intendersi sul prima, essendo nell’eternità dell’attimo, ma di fatto erano tutti d’accordo.
Pescò le carte che voleva, essendo il primo a scegliere. Si prese le zone del mondo più belle, quelle baciate dalla natura e dal clima, con gli splendori maggiori. Quasi tutta la zona di est era sua. Poi fù la volta degli obiettivi. Prese la carta, sorrise, ma non disse nulla. E ancora non lo sappiamo, qual’ è il suo obiettivo. Certo è che dal sorriso sembrava già vicino al suo raggiungimento...
Poi vennero gli altri. Ci fù chi si prese la Grecia ed il mediterraneo, con lo scopo di conquistare almeno 10 altri stati, chi la Mesopotamia, chi si prese quell’area chiamata poi America, dove gli obiettivi furono invece di eliminarsi reciprocamente. Ma quegli sfortunati non riusciranno a raggiungere gli obiettivi stabiliti dalle carte. Ci fu chi ebbe molti stati, chi pochi. Chi grandi e chi minuscoli. Alla fine del giro, rimasero solo due di loro a dover scegliere. Fu la volta di JH. Una carta sola, per lui. La prese, la girò...Nooo, ma daiiii! Ma come?! Ma che Popolo Eletto?? Ma non cel hanno neanche uno stato vero questi! Questo qua è minuscolo!!
Qualcuno rise. Ma fece male. Ancora non aveva preso la carta degli obiettivi. La estrasse dal mazzo di quelle rimaste. Eeeh, ma allora….devo conquistare più di 50 stati per vincere. Non ce la farò mai…dovrò distruggere un sacco di altre squadre ed impossessarmi dei loro stati, per poi conquistarne ancora altri. Gli altri però, che lo conoscevano, guarda un po’, da sempre, cominciarono invece a preoccuparsi. Perché sapevano della sua determinazione. E intuirono un drammatico presentimento. Anche quelli che avevano avuto molti stati, con obiettivi facili da raggiungere, senza grandi sforzi, sapevano che questo fatto avrebbe portato loro gravi problemi. E il tempo ha dimostrato che avevano ragione! Servito! Disse lui, e iniziò ad elaborare la strategia migliore per portare avanti il suo piano. Mentre pensava toccò all’ultimo di loro, AH, che prese con cura le carte dei suoi possedimenti, ed in ultimo, l’obiettivo da raggiungere. Lui non ci fece caso, perché si stava accorgendo che, tutto sommato, anche se partiva svantaggiato a livello numerico, non sarebbe stato poi così difficile conquistare molti territori. C erano molte zone con poche pedine, mentre lui, dalla sua, ne aveva davvero tante. E sorrise...ma subito venne interrotto dall’ultimo di loro. Vecchio mio! gli disse, Non cantare vittoria troppo presto: forse puoi fare tante conquiste, ma il mio obiettivo è di gran lunga più raggiungibile dal tuo. E quale sarebbe? Chiese. Devo eliminare la tua squadra. Rispose l’altro.
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Thursday, December 4, 2008

INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

Ho scritto ad alcuni giornali nazionali e locali, riguardo al fenomeno sempre più diffuso di confondere il dare notizie per informare con il creare audience con notizie "bomba" non sempre attinenti ai fatti accaduti...
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Salve, sono un cittadino italiano che, per alcune vicissitudini personali, è entrato in contatto con la Thailandia, circa due anni fa. Ed ha molto apprezzato questa nazione.
Questo solare e civile paese è stato oggetto delle cronache allarmiste e disfattiste degli ultimi giorni, a causa delle occupazioni dell’aeroporto di Bangkok da parte di dimostranti dissidenti. Dissidenti, preciserei, verso un partito, al governo grazie a frodi elettive, e quindi coraggiosi oppositori all’ingiustizia per una democrazia sana e legittima. Ora, questo atto così estremo, visto che i tailandesi vivono principalmente di turismo, ed hanno corso il rischio di perdere le loro risorse, pur di ottenere giustizia, non andrebbe premiato e sostenuto, invece che criticato? Noi non siamo certo meglio, visto che alziamo la voce solo se ci si tocca lo stipendio, e mai per altre motivazioni, sicuramente altrettanto importanti per il benessere di un paese cosiddetto progredito?
Mi spiego meglio: noto un certo accanimento da parte dell’informazione, riguardo tutte le notizie che possono essere gossip e fare audience, dove sembra più importante lo scandalo dell’accaduto, l’allarmismo e il gridare alla tragedia, piuttosto che analizzare i fatti in modo oggettivo.
Questo scampanellare riguardo turisti “imprigionati” è sicuramente fuorviante. Sì, gli aerei non sono decollati, ma nessuno di loro è stato perseguitato, maltrattato, o carcerato, mi pare. Inoltre, immagino che, con il giusto spirito, questo inconveniente poteva essere vissuto in modo meno traumatico. In fin dei conti, a parte impegni di lavoro, questi turisti sono rimasti in un paese che offre loro risorse e servizi di qualità. Ma non voglio parlare di come avrei affrontato lo cosa io, di come sarei tornato in città e avrei aspettato visitando qualcosa o altro. Vorrei solo fare chiarezza sul fatto che ora, a causa di quel che è accaduto, sembra che la Thailandia sia diventata un paese sconsigliato e pericoloso. Perché l’informazione non precisa che non è così? Sono in costante contatto con alcuni nostri connazionali che, per scelte personali, hanno deciso di vivere in Thai, ovviamente lavorando nel settore del turismo. Il loro maggior allarme, così come per i locali, è la perdita di visite turistiche nelle vacanze Natalizie ed in tutta l’alta stagione, che proseguirà fino a Marzo inoltrato. Io credo sia doveroso, dopo aver gridato all’allarme, ottenendo il clamore mediatico desiderato, dare un’informazione reale e giusta sul fatto che in Thailandia, una volta ripristinato l’aeroporto, non si corrono rischi di nessun tipo, se non quelli di un qualunque viaggio intrapreso, e che è necessario aiutare un paese che ancora ha il coraggio di combattere per una giustizia sociale e politica, sostenendo le sue risorse ed incoraggiando il turismo, che è stato minato da questi accadimenti, per restituire a chi ne ha avuto un danno, la giusta rivalutazione dei fatti e nuove opportunità di continuare il proprio onesto lavoro.
Grazie
Sabatti Fausti Giancarlo, un lettore
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Wednesday, December 3, 2008

L'ECONOMIA CHE NON GIRA PIU'

E, dopo più di mezzo secolo, finalmente, l'economia ha smesso di girare...o meglio, ha smesso di girare all'impazzata! Sì, perchè ovviemente non sono un untore, non gioisco affatto delle conseguenze che avvengono e che avverranno, sicuramente, e prevedibilmente, con un impatto maggiormente dannoso su di noi consumatori cosiddetti "finali", ma che sarebbe meglio chiamare "terminali", visto che non abbiamo speranze di salvarci. Dop le generazioni X e Beat, noi siamo la generazione "ninety", quelli a novanta, per capirci, perchè ogni cosa che succede ad ogni livello del frulatore economico impazzito finisce sempre col medesimo epilogo! Negli ultimi anni ho visto come progressivamente ogni novità, ogni piccolo punto guadagnato ed eroso dai consumatori, attenti, vigili, pronti, agli altri attori della catena alimentare del consumo, sono stati sempre, e puntualmente, smorzati e mutati in favore di chi stà in alto. Mi viene in mente, uno su molti, l'avvento delle auto diesel, e via tutti ad acquistarle, perchè il gasolio cotsta meno e rende di più (Il prezzo era 1.200 contro 600 lire! ). Non potendo ovviamente intervenire sul rendimento, scassandoci il motore, il vampiro sovrastante ha eliminato le differenze di prezzo. sapendo che un auto D costa di più da acquistare di una a benzina, e mantenerla ha costi maggiori, ecco fatto che i soldi tornano da dove sono venuti. et voilà! Così è! Ricordo le teorie studiate all'università, dove il possesso di informazioni di una sola delle parti era considerato reato (so called: informazione imperfetta!), e mi sovviene del perchè invece, non sia reato che noi abbiamo subìto bombardamenti mediatici e ipnosi di massa per favorire chi sapeva, e pagare per tutti. Sempre. Così è stato per le azioni, la finanza, i bond, Parmalat e Cirio, politiche varie ed eventuali, per i carburanti, le tecnologie e per i beni di consumo (..e non le elelnco altrimenti non finirei di citarne i casi, basti pensare al caro aspartame, prima tutti zitti poi adesso: via con le etichette "senza aspartame"...ma se cel avete dato fino a ieri in silenzio?? ma cosa credono, che noni ci accorgiamo che ci prendono in giro??!!) Per fortuna che c è la rete e una parvenza di informazione quasi libera, così che ha voglia può scoprire... Ho iniziato a capire che più una cosa è venduta come affare, e sicuramente sarà quella che ci farà più male. Sono ecologista da sempre, ed attivista per molte cause, ma mi fa terrore il gpl, perchè ora, mentre per dieci anni non sen è parlato mai, stranamente te lo regalano tutte le major, quindi è sicuro che ci dobbiamo aspettare il colpo di coda; non ho dubbi che, quando cel avranno venduto a tutti, magicamente costerà come il benzina! Idem il metano! Non è stato così per i prestiti? Nell ultimo anno mi sono arrivate centinaia di spam, volantini, proposte bancarie. tutti volevano prestarmi i soldi! Non li voglio, cazzo! Quando li ho compro, altrimenti no!! Fortuna che lo intuivo già! Infatti si è visto come è finita! Mi ricordo l'acquisto di lavatrice e tv per la mia casa, quanto tempo per convincere i commessi a poter pagare subito e in contanti!!!
Questa settimana, con la crisi ormai arrivata e insediata a casa (è già in pantofole, mi sa che ha capito che resterà un pò!!), mi sono successi degli episodi curiosi e sintomatici di quanto l'economia che gira ci ha reso, se possibile, peggiori. Numero uno: in un negozio di un centro commerciale (Ndr= nella stessa esperienza, invitato da un'amica, ho scoperto che recarsi ad un centro commerciale di domenica pomeriggio con la pioggia è da annoverarsi nella top five delle idee più del cazzo che uno possa avere! Ci ho messo un'ora per parcheggiare, alla fine in divieto di sosta, e arrivato alle porte scorrevoli, quando si sono aperte, la gente rotolava fuori!! Sono rimasto mezz'ora, poi ho mandato a cagare la mia amica e sono tornato a casa!), stavo acquistando degli occhiali da sole. Giunto alla cassa, mi accorgo di una grossa riga sull' interno di una lente, lateralmente. Chiedo se ci sono altre paia. Purtoppo no. Mi dico: via, una riga che sarà?! e propongo, li acquisto comunqe, se mi si fà un pò di sconto. Ovviamente, no! O li compro a prezzo pieno o la commessa li scarta. Ovvio, no?! Il peso tutto sul consumatore, oppure nessun compromesso! Li ho lasciti lì. Ma mi rode il culo pensando che quegli occhiali, creati per il solo fine di essere indossati, invece di realizzarlo, veranno gettati via...si, perchè di rifiuti non ne abbiamo già abbastanza! e io quando c è il sole non ci vedo, e li avrei voluti!!
Numero due: in un market, ci sono caschi in vendita. Io sono un motociclista, e ovviamente ne ho uno. Ma non ho il copricasco, una fodera in microfibra che lo ripara quando non lo si usa e che, quando comprai il mio casco, non c'era. Bè, noto che qualcuno ha acquistato l'ultimo casco in promozione, lasciando lì questa federa. Che fa proprio al caso mio. Dopo una breve meditazione, decido di agire "legalmente" e andare dalla cassiera con la mia spesa e il copricasco. Arrivato sul nasto, dico che l'ho rinvenuto dove c'erano le offerte, e che qualcuno l'ha lasciato lì. Posso pagarlo e tenerlo? Ovviemente, no!! La cassiera diceche lo prendo solo se c è un casco, altrimenti non si può. E il casco ovviemente, non c è più! Quindi finisce nel secchio della sua immondizia sotto la cassa! Non reagisco, perchè forse le aprirei il vaso di pandora di alcune consapevolezze, oltre che il culo! La considerazione è la stessa del caso numero uno! Il rodimento di culo anche! Perchè mentre lui marcisce nella pattumiera, io quando ripongo il casco devo star lì a fargli il turbante con gli stracci! Che sembra un casco Sikk! E io rivoglio i bottegai, prima persone che ingranaggi, che queste cose le avrebbero affrontate in un modo meno metodico , meno sistematico, meno programmatico. Umano, insomma! Perchè l'economia girevole a mò di frullatore, oltre a rendere girevoli anche le mie parti intime, ci ha fatto soprattutto dimenticare che la vita è un gioco, una bella avventura, un'emozione da vivere ed assaporare con spensieratezza e improvvisazione sul tema! Non una gara alla produzione Non al profitto. Non al consumo. Non alla burocrazia che svuota le teste e le anime. Per fortuna, dopo tutti i bastoni che gli abbiamo cercato di mettere in mezzo, si è autofagocitata! Si è fermata, da sola!

Monday, November 17, 2008

PARTIGIANO DEL NUOVO MILLENNIO!

Una notizia recente e taciuta: forse fare blog quì non sarà più libero. Informatevi....







Le cose cambieranno? nessuno lo sà! Ma c è una cosa, una sola, che sò: che ognuno deve fare la sua parte, in questo gioco del mondo, affinchè la propria voce possa unirsi alle altre di coloro che credono in qualcosa di meglio, e cambiare le cose davvero...
Ieri sera parlavo con un caro amico del mondo, un pò così, en passant, in generale...ma questo mondo è bello o brutto? Forse, nè l'uno nè l'altro, in fondo è, e basta! Ma il mio approccio è quello di vederne la bellezza, certo, non la bruttezza...e coglierne gli aspetti migliori e più magici. Il fatto è questo però: sono cosciente che questo mondo è minacciato sempre più da forze che ne stanno distruggendo la bellezza, sconvolgendo il metabolismo, prosciugando la linfa vitale...un pò per egoismo, un pò per incoscienza, sembra ormai scordato il fatto che questo pianeta cel abbiamo in prestito, e non abbiamo diritto di distruggerne le meraviglie per interessi che riguardano private ed egoistiche ragioni. Se proprio, abbiamo degli obblighi verso il tutto che ci lascia esistere...in ogni caso, non abbiamo i diritti che sono stati, da qualcuno, presi, e saldamente aggrovigliati di tentacoli e spine.
Ricordo i racconti di mio nonno, soldato della seconda guerra mondiale al fronte russo, e poi, sbandato, partigiano sulle montagne valsabbine contro i tedeschi...
Com è che non sentiamo più un'appartenenza a ragioni superiori, come fecero i nostri nonni? Com è che ogniuno abbassa la testa e lascia fare, e non si ribella a queste cose che ci affliggono, e ci privano della nostra libertà? Libertà, di essere felici...al mondo è nostro il diritto di goderne la bellezza, di tutti quanti, non appannaggio esclusivo di qualcuno soltanto...
Non sentite questa voce, questo bisogno di riprendercelo? Bisogna alzarla, questa testa, dalla sabbia che ci hanno rovesciato in testa per non farci vedere, e che, francamente, puzza troppo ormai! Bisogna guardarci intorno, capire chi è che ci stà sommergendo di schifezza, e fermarlo!
Uniamo le forze, e riprendiamoci la bellezza!!
wake up! stand up! Stand up for our rights!

Wednesday, November 12, 2008

la... che non c è...

Sono parecchio preoccupato per le nostre sorti ultimamente...C è qualcosa nell'aria, qualcosa di palese, anche se come un surround è un rumore di sottofondo, che devi concentrarti per sentirlo...ma una volta sentito, è chiaro e lampante!
Noi nn siamo liberi. E fin quì non è una novità, no?! Però mi sembra che le cose stiano peggiorando...i miei ultimi accadimenti mi hanno fatto riflettere parecchio su questo. Mentre ci tocca avere dei bisogni che non vorremmo, oltretutto nessuno ci tutela da chi ci incastra in meccanismi malati ed imprigionanti...e ogni sforzo fatto per avere un pò di autonomia, di libertà, viene respinto ed oltraggiato...
Nessuna forza che potrebbe esserci vicino negli intenti lo è, sono tutti troppo intenti a mangiarci addosso di più e a mungerci fino a quando non saremo prosciugati...negli ultimi due mesi ho devoluto più entrate a forze esterne che a me stesso, stringo i denti e i miei sogni si allontanano invece di avvicinarsi, i bastoni tra le ruote si moltiplicano, io annaspo invece di emergere perchè i miei obiettivi sono intralciati da vecchi dinosauri lenti ed anacronistici che, invece di aiutarci, così come sarebbe dovuto essere nel loro antico intento, ora rendono me schiavo dei loro movimenti.
Il nostro libero arbitrio non esiste più, se per ogni cosa che vogliamo fare le procedure ne superano abbondantemente il potere. E anche se facciamo sentire la nostra voce, non serve, perchè alla fine, proprio sull'ultimo rush, loro sanno come fermarci, perchè, in fin dei conti, lo possono fare...gli diedimo noi il potere di farlo...ed ora che se lo prendono, tutto ciò ci si riversa addosso...
Oggi ho letto che forse, passerà un d.l. che o mi farà chiudere il blog o mi farà pagare per averlo, e inoltre ne risponderò per ogni cosa che scrivo e che potrebbe non piacere. L'ultima, non certo la più grave, onta alla nostra voglia di cambiare, di migliorare, di estinguere questo dinosauro che purtroppo non ne vuole saprere di lasciare il passo.
Ma il fatto è questo, e anche se era da tempo che non ci pensavo, ora lo ricordo, ora lo sò bene: noi siamo nati liberi! E io voglio ritornarci!

Monday, November 3, 2008

DUE NOVEMBRE

Due novembre. Due ricorrenze. I morti e i Santi. Due categorie molto interessanti, queste. I primi perchè non ci sono più. I secondi perchè, a loro modo, hanno deciso di non esserlo.
In questa data è abbastanza frequente fare una visita ai cimiteri dove si trovano i propri cari od amici, ed è quello che ho fatto anche io...
E, camminando in un luogo così suggestivo come un cimitero, specie in una giornata uggiosa come lo era quella di questo due Novembre, è stato inevitabile fare delle riflessioni...
In effetti consiglio a tutti di farsi una passeggiata in un cimitero, ogni tanto. E' illuminante. Lo è, per noi che ancora siamo vivi, perchè inevitabilmente ce lo ricorda. Quanti nomi, dietro i quali si celano tante storie, che nemmeno ci possiamo immaginare, vi si trovano. A volte cerco di immaginarmi come possa essere stata una persona in base alla tomba che ha. Poi mi ricordo che, in verità, essa è stata decisa non certo da lui, e quindi forse chissà, nemmeno lo rispecchia. Sicuro, a lui non interessa più. A noi invece interessa ancora tutto quanto! Per questo camminando in un cimitero, si sente ancora di più la forza della vita , perchè, rispetto a chi non l'ha più, noi abbiamo ancora la possibilità di scegliere chi essere. E' da quì che parte la mia riflessione...perchè questo mi ha riportato alla mente l'immagine dei Santi. Indipendentemente dai personali credo e opinioni, un Santo è prima di tutto un uomo coerente, a tal punto convinto dei suoi pensieri da darne la vita in cambio. Ci sono "santi" di ogni tipo e in ogni civiltà, anche se non sono chiamati certo con l'appellativo d'uso comune cristiano. Poco importa, la sostanza rimane la stessa. Una volta ho letto questo trafiletto da qualche parte: "un eroe è semplicemente un uomo che prende atto della situazione, e fà ciò che deve essere fatto. Prendendo su di sè la responsabilità delle conseguenze". Che bellezza in queste parole! Ci sono delle cose che indubbiamente sentiamo nel nostro cuore come giuste, come un dovere, una chiamata. Vogliamo chiamarla giustizia? o etica? ...io credo sia solo il nostro dovere per saldare il debito che abbiamo verso questa vita che abbiamo avuto in prestito: come parte di un tutto, non saremmo niente senza il resto che ci circonda, e quindi, capendo il valore della nostra unicità, non possiamo non capire il valore della vita che pervade tutto quanto, del rispetto che dobbiamo portare a questa cosa e al dovere che abbiamo di difenderla da ogni situazione che la minacci. Sì, perchè per molto, forse già troppo tempo, l'egoismo ha dominato il nostro sistema, distruggendo questo nostro "tutto" in favore di miseri e meschini interessi. Quì, contro questa causa, i "santi" del mondo si sono battuti, consapevoli del valore di quell'idea che li faceva perseveranti, a costo di rischiare, e perdere, la stessa vita che avevano. Noi non siamo diversi da loro, nelle opportunità. Se mai, lo siamo nella coerenza. Perchè ogni giorno, non solo il due Novembre, vediamo coi nostri occhi la brutalità che distrugge questo nostro mondo, che annulla gli ideali, che fà a pezzi il nostro presente, rendendo vuoto il nostro futuro. Assistiamo sempre a questo, e a volte le occasioni ci mettono di fronte a situazioni in cui possiamo essere l'ago della bilancia. Possiamo decidere o esssere parte di un evento, di un accadimento, o anche solo di una piccola cosa, in cui però l'esito può dipendere da noi. E lì possiamo vedere davvero che cosa siamo. Abbiamo il coraggio di essere coerenti con la vita di cui godiamo? Oppure siamo dei codardi, che vogliono in cambio tutta la sua bellezza ma non abbiamo il coraggio di difenderla, quando essa è calpestata? I morti non possono più farlo. I santi lo hanno già fatto. Noi abbiamo l'occasione di farlo. Adesso.

Tuesday, October 28, 2008

SULLA PAURA

Scrivo di un argomento difficile, un pò tabù, di un argomento che fa paura. Anzi, della paura stessa. Parlare delle paure ci rende nudi, è difficile. Disarmante. E ci fa guardare dove noi non vorremmo mai gettar luce. Perchè affrontare questo fantasma? Perchè è necessario.Non vedo altre via d'uscita, alla ricerca di un pò di consapevolezza. In fondo dobbiamo conoscere i nostri nemici, alla foggia degli eroi greci, e dei racconti epici cinesi, in cui già questo proverbio aveva un forte senso. E se abbiamo un nemico in casa nostra, questo è la paura. La paura di chè? Non di qualcosa in particolare ovviamente, io parlo della paura in senso lato, come emozione, come emotività. Perchè c è? Certo, il retaggio biologico ci lascia ricordi di paure ataviche come quella del buio, zona di caccia dei predatori dei nostri antenati, o la paura del pericolo, quell annusare la situazione di rischio...ma c è un'altra paura, più sottile, più moderna; tutta umana, per così dire. La paura di essere felici. In fondo essere felici è un rischio serio. vuol dire giocarsela. Vuol dire anche tentare e non riuscire, e sapere che non si è riusciti per colpa nostra. E dover riprovare. Vuol dire la responsabilità di una vita intera sulle nostre spalle. E invece sapere che non è per colpa nostra ci rassicura..in fondo, che potavamo fare? Se il mondo va male, se non otteniamo ciò che vogliamo, è perchè il mondo è brutto e cattivo, non certo perchè noi abbiamo paura di giocarcela. E il mondo ci asseconda, specie in quest'ultimo periodo in cui brutto e cattivo lo è diventato sul serio. Di demoni cen è finchè vogliamo, ad infestarne la bellezza. Ma fondamentalmente il motivo di tutto ciò è perchè abbiamo paura di raccogliere la sfida, e questo blocca ogni meccanismo, in un mondo che non cambia. questa paura è l'anestetico dell'anima, ma l'anima ogni tanto si sveglia, e si fa sentire..Cos è questo malessere così diffuso? Questo fruscio di infelicità sotto la traccia della vita quotidiana? E' il risveglio di quest'anima che si guarda allo specchio, incatenata in un camice di forza che la paura gli ha legato addosso, e vede che tutto intorno va a rotoli e lei non fà nulla, mentre gli avvoltoi divorano i resti di quest'esistenza, prima di ripiombare nel sonno...
Allora, forse, è ora di smettere di avere paura! E come? E' ora di credere che a questa vita presa in prestito dobbiamo di più. Che la stiamo defraudando del suo contenuto più profondo, cioè la sua autorealizzazione. Ma questa vita non ci appartiene, cel hanno data solo per un pò, e non è per noi il giudizio di come trasformarla: noi ne siamo solo un'incresapatura sulla superficie, il nostro unico compito è quello di lasciarla esprimere. Non dobbiamo e non possiamo avere interessi egoistici, ma sapere che ogni nostro gesto e azione, che ogni dote che abbiamo ,ogni caratteristica, ogni qualità, non è che la forma di questa increspatura, e che il nostro dovere è di usarla per portare la vita dentro di noi dove è giusto che vada. Se pensiamo che un uomo può fare la differenza, nella sua minuscola essenza, allora non può essere altrimenti, che questa differenza non sia per lui, ma per la vita intera, per tutto quello che essa è, nel cerchio del mondo in cui ci lancia, come frecce scoccate dall'arco: la freccia deve andare, dovel'arco l'ha tirata. la nostra vita deve andare a chiudere il cerchio di sè stessa: alla sorgente, al tutto. Siamo granelli di sabbia, cellule del mondo, e nessuna cellula può agire per suo proprio interesse, ogniuna deve portare tutte le sue forze, qualunque caratteristica abbia, all'interesse del tutto a cui appartiene. Così deve essere per noi. Sapere questo ci rende liberi finalmente dal pensare che il fallimento sia in agguato. Di capire che possiamo diventare qualunque cosa vogliamo, poichè siamo strumenti di questa vita più grande. E poter smettere di pensare che non ci sia nulla da fare. Di redere che il nostro egoismo basti a renderci felici.E, soprattutto, dall'avere paura. Nessuna paura nell'essere una freccia che, qualunque strada percorra, stà andando a casa, verso la sua unica mete possibile: a colpire il bersaglio.

LAZARO ALZATI E CAMMINA

Dopo un lungo periodo di assenza torno finalmente a postare qualcosa sul Blog. La frenesia degli ultimi tempi mi ha portato a non averne il tempo, ma le cose da dire ci sono e ci saranno sempre.
L'importante è non perdere di vista l' obiettivo di centrare il presente, di non lasciarselo scappare via. Capita. Capita eccome. Ci sono troppe distrazioni, e la concentrazione spesso non è adeguata. Ma il binario si riincontra subito, quando questo pensiero attraversa la mente. Non trascuriamolo.

Wednesday, April 2, 2008

piccoli uomini per grandi cose


Essere un pò anticlericale sembra essere un dovere morale di chi crede nell'importanza dello spirito...viste le cose che sono accadute nel mondo in nome di questo, ma senza dubbio non con il suo scopo. Certe volte però per fortuna accadono davvero eventi miracolosi, come l'opportunità di avere avuto negli anni passati un uomo di così grande forza innovatrice e rivoluzionaria. Questa è la via dello spirito, e senza dubbio una grandissima lezione di vita vissuta nel profondo!Amen

Tuesday, April 1, 2008

La famiglia che vorrei

È un pò che rifletto e medito sulla vita, in generale, e, quindi, sulla vita di relazione, chè di relazioni è fatto tutto il nostro iter di esistenza, per quanto intime e personali ne sono le emozioni che ne derivano.
E vedo tanto dolore e insoddisfazione…io stesso, come un campanello d’allarme, ho fisiologicamente un malessere emotivo, che mi prende ogni qualvolta io ho una storia, una relazione, una fidanzata…dopo un periodo spensierato mi attanaglia la prospettiva delle porte che si chiudono, della claustrofobia, della vita che va buttata…
Ma questa volta, per la prima volta, ho voluto affrontare la cosa di petto…sarà che ho incontrato una persona speciale ed in gamba, sarà che sono pronto. Vedremo…
Il fatto è che di persone in gamba ne ho incontrate, ma non ero pronto e preparato a mettermi in gioco, e con regolarità svizzera fuggivo alle avvisaglie di quelle sensazioni.
Ma ora, devo dire, sono stanco e stufo di ricominciare di nuovo tutto da capo, con un'altra donna, e poi scappare chiudendo un cerchio che si ripete, con le stesse modalità..Stò diventano vecchio mi sa…hehe….
Però questa volta all’avvisaglia svizzera del malessere ho deciso di non scappare...Sarà che questa volta svizzera è pure lei (si fa per dire!ndr), ma ho intenzione di percorrere una strada nuova. Il che non vuol dire che non finirà la nostra storia, quello non lo sò davvero, si vedrà poi, ma di sicuro voglio raggiungere qualcosa che non conosco ancora, crederci, provarci…fortuna che Dio ci ha creati curiosi…
Cosi, tutte queste considerazioni, mi hanno portato ad una riflessione più ampia, della vita di coppia in generale e delle famiglia, così come è considerata oggi nella nostra beneamata società.
Comincio con il dire che forse è proprio questo sistema familiare che mi spaventa di più…Non a caso, infatti, è quello che maggiormente è in discussione in questo odierno presente.
Il fatto è, io credo, che per quello che è la natura umana, di base, esso è opposto a pulsioni ed istinti presenti inequivocabilmente in noi.
La prima cosa è la coppia come luogo della passione: essere onesti con se stessi e con l'altro impone di sapere che ci si sceglie per un progetto comune, non perché si è gli unici al mondo, e gli altri non esistono, e baggianate varie…gli altri esistono, eccome! E noi non ne siamo immuni!E’ chiaro che a me ogni donna provoca una reazione fisiologica, è chiaro anche che essa si esaurisce nell’ attimo in cui la si prova…e per fortuna la vita di coppia non corrisponde ad essa, altrimenti si esaurirebbe ogni volta dopo pochissimo!
Questa mi sembra la prima cosa mai capita, parlando con tanta gente...la vita d’amore, non è un emozione struggente che ci fa perdere il controllo; perdere il controllo è il modo più veloce per schiantarsi e farsi del male…io ho capito l’ amore per la prima volta quando ho capito che è una sensazione di consapevolezza!Tutt’ altro quindi…la mia scelta è data da una persona che stimo e con la quale voglio fare un progetto, questo cambia le cose, e cambia anche il fatto che per questa qualità della vita che mi dà io rinunci al piacere bidimensionale della pulsione sopraccitata di ogni bella donna che mi passa davanti. Ecco la prima differenza. Le altre le vedo, eccome, solo, sono libero di scegliere la cosa che mi procura un piacere maggiore di loro, che tanto sò dove finisco!
Allora questa consapevolezza va coltivata ogni giorno, perché come tutte le faccende umane, se trascurata e non allenata, finisce per andare in malora.
Ed ecco qui che entra in scena un’altra cosa fondamentale: la libertà. La coppia che vorrei è libera di scegliersi, rinnovarsi come strade che si toccano mentre percorrono i loro cammini..questo le arricchisce e crea i panorami e gli scenari bellissimi dei cammini….mica i vincoli imposti dal modello del guinzaglio a doppia mandata degli obblighi, le aspettative, dei mi hai deluso e dei non mel’ aspettavo. Ogni gesto d amore ricevuto è una perla, nessuno lo ricorda. Non ci deve essere nulla di dovuto. Ecco perché se io amo la mia donna, una sera posso aver voglia di fare altro…e non perchè non la amo, ma perché sono libero di fare altre scelte. E posso scegliere. E se lei capirà avrà la mia stessa libertà. E’ li che sarà bello incontrarsi nel mezzo. Sapere che l’amore non è un atto che genera diritti dell’altro su di te, ma che genera diritti verso di sé di condividere la vita con qualcuno cono cui stiamo bene. Questo è di solito il rapporto di amicizia…ma l’amore cos’è, se non un’amicizia che và oltre? Anche nel Vangelo si parla di amore più grande e di amicizia in un’unica frase, tanto bella quanto emblematica. E il buddismo condanna il possesso e la rivendicazione come opposto dell’amore.
Un’ altra cosa fondamentale la si dice sempre ma non la si considera mai: perfino la canzone più bella, il film più emozionante, se lo si vede o sente a oltranza finirà per stufarci…è la nostra natura.. Tutto è caduco, desiderio compreso...ecco perché il progetto di vita comune deve necessariamente trovare altri sbocchi….la dose d’ amore che io ho dentro di me non può riversarsi solo dentro un'unica foce, altrimenti la piena lo sommergerà e il fiume strariperà…bisogna trovare altri canali….insomma, è troppo poco due!!ecco perché la famiglia che vorrei è un collettivo di persone che si amano, una coppia insieme ad altre, o ad amici, insomma un gruppo che condivida la vita insieme..una tribù, insomma!o la vecchia famiglia allargata (che però non funzionava perché diventava esclusivamante di parenti-serpenti, che è male!!).stare insieme è una gioia….oltre , che serve??
Ed ecco perché sono sicuro che ognuno per i fatti suoi, a lungo andare, sia deleterio. Il consumismo ci spinge a farlo, perchè ciò crea infelicità, e l’infelicità fa comprare di più e godere di meno…questo è ormai accertato.
Le stesse famiglie di oggi, non solo i singles, sono in questo giro…ognuno pensa per il suo ristretto nucleo, e chi è fuori ne è escluso. Lo vedo ogni giorno.
Se la tv la sera si guardasse tutti insieme, si riderebbe di più e ci si divertirebbe, anche se la tele fa schifo! Ma da soli ognuno vuole il 50 pollici e l’ home teatre….lo stesso per la casa e tutto il resto…
Riempiamo di beni terreni il vuoto che ci creiamo attorno…ecco il vero sfacelo cos è….ma la vita è una freccia scagliata, un arcobaleno, un lampo…un esperienza tra le cose, non nelle cose…vivere il tempo, e riempire quello di emozioni, non di bagagli e zavorre che poi peseranno sulla coscienza. Niente di più vero che in quella celebre frase di “fight club”: la cose che possidedi alla fine ti possiedono. Diventiamo il nostro consumo, ed è quello che vuole chi ce lo procura…è ora di combattere! Combattiamo tutte queste microsolitudini con l’ unione, viviamo di più per lo stare insieme e passare attraverso le esperienze, che per collezionare cose, uniamoci in un'unica, e grane famiglia.. Perchè siamo ogniuno parte di un unico tutto. Il mondo è di tutti e tutti siamo suoi.. Non ci sono stranieri ed estranei., i problemi del pianeta li condividiamo tutti, perché non condividerne anche le gioie? Perché non riuscire, o tornare, ad essere un’unica, grande, e, finalmente consapevole di sé, famiglia?

Monday, March 17, 2008

FREE TIBET


...certo è che fa male vedere ciò che stà succedendo lassù, dopo esserci stato per un pò ad ammirarne l'incantevole bellezza...
Il libero pensiero e la sua diffusione sono l'unica, ma anche la più forte, arma che abbiamo contro le dittature...Quindi, FREE TIBET!

Wednesday, February 20, 2008

La società del benessere

Mi capita spesso di domandarmi quanto questo progresso in cui stiamo ci ha dato, e cosa ci stà chiedendo indietro per averlo...
Da quando lavoro serratamente, per così dire, ho notato parecchie cose che mi hanno fatto riflettere...
Per prima cosa, vorrei capire come mai io debba lavorare dieci ore al giorno per essere, a fine mese, povero...Una scelta equa dovrebbe essere scegliere tra lavorarne tre ed essere povero, oppure 10 ed essere ricco...così uno si posizionerebbe su una cifra di ore pari al valore che dà al denaro e al suo tempo...ma così invece non c è scelta, e basta!
Ho ripensato alla società rurale di due secoli fà: chi coltivava la terra lavorava tutti i giorni per procurarsi il cibo, e poco altro....noi abbiamo un lavoro tutto diverso; ormai assolutamente, nella maggior parte dei casi, svincolato dalla produzione di fatto dei nostri alimenti, però per svolgere le nostre attività si sono resi indispensabili oggetti e beni divenuti così necessari..io, senza macchina, telefono e pc, non potrei portare a termine il mio lavoro. Ma queste cose hanno un costo.
In più, la società dei consumi e lo stile di vita ci ha reso indispensabili alcune cose prima sconosciute...ma, proviamo ora, a vivere la solitudine delle nostre case senza tv, dvd, riscaldamento, abiti di un certo tipo, macchine ed attrezzi di ogni genere...la società ti costringe in questo modo a gravitare intorno a cose delle quali potresti fare a meno, solo che, dal sistema non si esce, e allora ecco che sono loro a prenderti in scacco. E hanno un costo. Quindi, cambiando il processo produttivo nel mezzo, il finale resta uguale: nella società del benessere io lavoro tutto il giorno per poi poter mangiare. Come prima. Solo che, ora, siamo anche in$%&&ati perchè tutto è decisamente un pò più complicato...guidare nel traffico della statale 11 all'ora di punta (che è costante, inspiegabilmente, tranne a notte fonda!) con le sue mille rotonde, i lavori in corso, gli autovelox..non è più pratico dei kilometri a piedi dei nostri nonni...e forse, è anche peggio!!
Conclusione: io lavoro per arrivare a coprire le spese basic cioè l'auto, il telefono, la casa e tutto ciò che mi è stato reso necessario per vivere in questa tipologia di società , e a volte nemmeno ce la faccio...ma come è possibile?? Certo, mi dicono, hai appena iniziato, ma non è un motivo sufficiente, secondo me....mica devo incamerare fiele per poi vendicarmi quando sarò, forse, realizzato professionelamente...è proprio questo concetto di gavetta infinita che porta poi, e senza sorpresa a questo punto, chi può rivalersi di questa situazione, raggiunte certe posizioni, a sfruttarle per sè soltanto creando una lobby di intoccabili impuniti...Perchè questa lobby c è, di fatto! proprio come c'erano i nobili! E non è solo questione di ricchezza, ovviamente, c'è ben altro..la cosa che li rende peggiori è l'impunità di cui sono dotati....mi sembra pazzesco come alcuni debbano pagare per i loro sbagli ed inefficienze ad altri affatto...e mi sembra strano come in certi ambienti non ci sia mai un ricircolo, ma le stesse facce, candide fallimento dopo falliemento, si ripresentino costantemente di nuovo, dopo aver dato un'imbiancata al sepolcro...
Anche quì, non è cambiato niente allora, rispetto ai tempi andati....solo che ora chi ha il potere si fa detestare un pochino di più, perchè i nobili erano solo nobili, non necessariamente meschini, invece i nostri nuovi eletti sono, generalmente, diventati peggiori delle altre persone. E ce lo palesano. Tanto, chi li tocca??!!
Dopo tutte queste riflessioni, questa mattina, ho fatto una passeggiata a piedi con un solo proposito: ricordarmi che, in ogni caso, la bellezza nel mondo esiste, a prescindere da tutto questo! E non dobbiamo farci fregare dal mal di fegato! Era una bellissima giornata di sole. E ho visto un bel borgo. Dei bei quadri. Qualche uccellino. E dei fiori. E, sinceramente, mi sono scordato di tutto!
Love.

Monday, January 21, 2008

Il lavoro in stallo, il cuore mai!

Ciao a tutti, e rieccomi!
Immagino che mi abbiate creduto morto o perso in qualche giungla, vista la mia assenza così prolungata da quì...
bè, forse in una qualche giungla ci sono comunque...giungla urbana, della partia natale, dove l'inverno porta freddo e lavoro duro, e sacrifici...ma anche tante belle novità che lo rendono, almeno un pò, accolgiente!
Da settembre sono stanziato nella mia nuova, bellissima e finalmente MIA casa! Quante soddisfazioni arredarla, dipingerla, renderla ospitale e simile a come la mia immaginazione la vorrebbe!!
Questa libertà per ora è la perla che rende chiaro anche questo momento di scelte difficili...Ho iniziato a lavorare con nuovi progetti: mi divido tra supplenze scolastiche, visto che sono diventato insegnante, e l'ufficio della mia famiglia, dove faccio il consulente del lavoro praticante...
Il lavoro è duro, a volte anche dieci ore al giorno, ma diretto e immediato il tornaconto, nella mia indipendenza che si forma...
Il sogno dell'animazione fa capolino con qualche spettacolo, e la mia voglia inarrestabile di concretizzare quest'idea in qualcosa di realizzato.
Da lontano mi chiama la Thailandia, sognata per quasi un anno...ora, il primo passo verso di lei l'ho mosso...vedremo dove arriverà!!!
Come dice quello scritto bellissimo, c è un tempo per ogni cosa...adesso, per me è tempo di restare quì a disegnare il nuovo gradino sul quale salire per raggiungere quello dopo ancora...e accetto questo tempo, con tutte le sue condizioni, perchè, per ora, è l'anello della catena che mi consente di arrivare al prossimo...
In una metafora che mi piace molto, e sento molto mia: come nella scalata, per raggiungere la cima, a volte serve passare su pareti dure e difficili...ma comunque necessarie, perchè l'unica strada per arrivare sulla vetta..
Pian piano, come questo nuovo post dimostra, a me soprattutto e più che a chiunque altro, mi stò comunque muovendo, stò scalando la mia parete...