Monday, December 15, 2008

LA NOTTE PIU' LUNGA DELL'ANNO

Il 13 Dicembre. Da noi,a Brescia, c è da sempre la tradizione di Santa Lucia, che con il suo carretto porta i doni ai bambini buoni. Ricordo ancora lucidissimamente quei momenti, quelle notti in cui, da bimbo, mi infilavo sotto le coperte, ma non riuscivo a dormire, anche se ce la mettevo tutta, sapendo che se non mi fossi addormentato, la buona Santa non sarebbe passata...E al mattino, che follia scendere le scale dalla cameretta fino in salotto, dove, puntualmente, la Santa aveva lasciato i regali che le avevo chiesto (e proprio quelli, eh!!)in bella mostra sul tavolo...E che bravi i miei genitori! Loro sì che le rendevano la vita facile!!...Mi portavano sempre nei negozi di giocattoli di Brescia (andare a Brescia per me, a quell'età, era un evento! Insomma, il mio mondo era circoscritto al mio paesello, non ero ancora vagabondo; e soprattutto, non guidavo; cosa che ora rende lo stesso viaggio, dall'estasi, un tormento!!). Lì potevo con cura visionare i giochi e scegliere proprio quelli che volevo, e che Santa Lucia mi portava sempre!la Santa non si sbagliava mai, nemmeno se tra i diversi modelli di giochi c'erano pochissime differenze, e mille tipi diversi...era un mito!! Mi piacevano tantissimo i mostri e i dinosauri in quel periodo, e li scelgievo con cura maniacale tra mille...c erano i Dino Riders, i Masters, e i G.I.Joe...Aaah, che bellezza!! Nei negozi mi uscivano gli occhi dalla testa!!!
Poi a casa iniziava il rito: scrivevo con perizia dattilografica la letterina, annotando le caratteristiche proprio di quei personaggi che volevo, e la mettevo sulla finestra del bagno, insieme al piattino di farina per l'asinello (che con tutto quel carico doveva farsi un mazzo come una capanna, pensavo sempre...ci riflettevo e mi dicevo: Cavoli, se Santa Lucia deve scegliere il MIO gioco quando legge la letterina, vuol dire che nel dubbio se li deve portar dietro TUTTI!!!). L'asinello era un figo! per forza!! Se la meritava tutta la farina che gli lasciavo...e difatti la mattina era sempre scomparsa, segno che aveva gradito! Come mi piaceva farlo felice, l'asinello!!!Il mistero era fitto di stranezze, e per questo mi piaceva tantissimissimo!!!
La mia scoperta di chi era Santa Lucia fu, per così dire, scientifica. Dopo le voci malevole e presunte della Sua non esistenza, da parte di alcuni compagni (voci che io smentivo con un accanimento da martire, pronto a bruciare sul rogo piuttosto che rinnegarla!) ebbi un'inconfutabile prova a mio sfavore. Un giorno, non ricordo nemmeno il motivo, per caso frugai nel cassetto del comò della mia mamma. Forse mi ci aveva mandato.Comunque non il primo cassetto, quello dei fazzoletti, che ben conoscevo; mi addentrai nel secondo, del cui contenuto ero sempre stato ignorante..E lì, tra alcuni pacchettini, scatolette e gioiellini, vidi un fascicolo con le mie letterine alla Santa!...non una, ma tutte quante, stavano lì!! Mamma, perchè?? Perchè avevi fregato le letterine a Santa Lucia? Te le aveva date lei, o le avevi rubate tu? Eravate complici? Ad un tratto, il mio punto di vista cambiò. Avevano ragione loro, i compagni maledetti, la Santa era davvaero la mia mamma (La prima volta che me lo dissero fraintesi...Eeeeh? Mia mamma è santa Lucia?? Che figata!! Era come essere il figlio di Wonder Woman!!! Mia mamma era un supereroe!! Poi rettificarono, e non mi piacque più! Così iniziai la guerra all'eresia!!). Qualcosa cambiò per sempre nella mia forma mentis, quella volta. Credevo in una favola impossibile. E ci credevo tantissimo! Nel saperlo invece, era logico che non poteva essere così. Fù l'ultima volta che fui bambino. Si entra in una mentalità diversa, poi. Le cose si affrontano soppesando le ipotesi e verificandone la plausibilità. Si diventa adulti, insomma. Che fregatura!! Mi ci è voluto un sacco di tempo per rimettermi in testa che la vita è magica! Magica per davvero! Ora. Col senno e la consapevolezza adulta. Ma sempre di magia si tratta! E di crederci, soprattutto! Non sò come sia nato il mito di Santa Lucia o chi l'abbia inventato, ma era di sicuro un genio!! E'la cosa più bella che si possa fare a un bambino. Raccontargli una favola e far sì che si avveri!! grande Santa!! E grandi i miei, suoi complici!! Quante emozioni mi hai fatto provare!!! Quanto mi hai riempito quegli anni!! E quanto ora capisco sei stata importante per creare in me, l'idea di credere ai sogni!! Ciao Santa Lucia, ci vediamo l'anno prossimo!

Wednesday, December 10, 2008

UNA STORIELLA...

Una storiella che ho scritto.... forse divertente, decisamente surreale, chissà se si capisce...da prendere per quel che è, un gioco, nel rispetto di Tutti e Tutto...
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RISIKO COSMOGONICO

Si ritrovarono al solito posto, dove si riunivano da sempre. Un po’, perché non c’era altro luogo, un po’perché, non essendoci tempo, riunirsi lì da sempre non aveva alcun significato a livello temporale, sempre era ora e mai, e ogni volta; tant’è che nessuno di loro ci fece caso. Sapevano che si sarebbero trovati lì, e basta. Così come sapevano tutto il resto, essendo per definizione, ed un po’ anche per merito, al corrente di tutto. In realtà il fatto è che non c’era ancora nulla, quindi non c’era alcunché di cui essere al corrente. Per questo sapevano tutto. Tutto, e niente.
Sapevano però, che quella sera avrebbero iniziato la partita. La partita più importante di tutte. Anche perché era l’unica. Per dirla tutta quella non era neppure sera. Era, punto e basta!
Si misero intorno al tavolo. Quello invece c’era. L’avevano fatto loro. O, semplicemente, immaginato. La cosa non faceva differenza. Così, come avevano creato il gioco e le sue regole, che ora si apprestavano ad iniziare.
Sul piano la mappa di quella che un giorno avremmo conosciuto come mondo; le carte; gli obiettivi; e le pedine. Le pedine non erano carroarmati, però. Quello arrivò in un momento successivo e molto più tragico. Per ora, ognuno aveva scelto pedine che ne incarnassero un simbolo che si erano scelti, che gli piaceva. Uno aveva un omino colla testa di elefante. Uno un altro col corpo di leone. Un altro ancora, una serie di animali uno sulle spalle dell’altro.
Si guardarono. Non con gli occhi però. No, si guardarono dentro, e si intesero. Era ora di cominciare a giocare. Giocare! Lo spirito era giusto, o almeno lo fù all’inizio di quella che era, è e sarà la partita più lunga e grande mai giocata. Curioso che avessero questo spirito goliardico all’inizio…ma forse nemmeno troppo, se guardiamo al risultato fino ad oggi. Da un altro punto di vista, questo spirito fù la loro più grande intuizione per tutto quello che venne poi!
Il primo a scegliere fu quello che era lì da prima. Non ci è dato sapere come avessero fatto ad intendersi sul prima, essendo nell’eternità dell’attimo, ma di fatto erano tutti d’accordo.
Pescò le carte che voleva, essendo il primo a scegliere. Si prese le zone del mondo più belle, quelle baciate dalla natura e dal clima, con gli splendori maggiori. Quasi tutta la zona di est era sua. Poi fù la volta degli obiettivi. Prese la carta, sorrise, ma non disse nulla. E ancora non lo sappiamo, qual’ è il suo obiettivo. Certo è che dal sorriso sembrava già vicino al suo raggiungimento...
Poi vennero gli altri. Ci fù chi si prese la Grecia ed il mediterraneo, con lo scopo di conquistare almeno 10 altri stati, chi la Mesopotamia, chi si prese quell’area chiamata poi America, dove gli obiettivi furono invece di eliminarsi reciprocamente. Ma quegli sfortunati non riusciranno a raggiungere gli obiettivi stabiliti dalle carte. Ci fu chi ebbe molti stati, chi pochi. Chi grandi e chi minuscoli. Alla fine del giro, rimasero solo due di loro a dover scegliere. Fu la volta di JH. Una carta sola, per lui. La prese, la girò...Nooo, ma daiiii! Ma come?! Ma che Popolo Eletto?? Ma non cel hanno neanche uno stato vero questi! Questo qua è minuscolo!!
Qualcuno rise. Ma fece male. Ancora non aveva preso la carta degli obiettivi. La estrasse dal mazzo di quelle rimaste. Eeeh, ma allora….devo conquistare più di 50 stati per vincere. Non ce la farò mai…dovrò distruggere un sacco di altre squadre ed impossessarmi dei loro stati, per poi conquistarne ancora altri. Gli altri però, che lo conoscevano, guarda un po’, da sempre, cominciarono invece a preoccuparsi. Perché sapevano della sua determinazione. E intuirono un drammatico presentimento. Anche quelli che avevano avuto molti stati, con obiettivi facili da raggiungere, senza grandi sforzi, sapevano che questo fatto avrebbe portato loro gravi problemi. E il tempo ha dimostrato che avevano ragione! Servito! Disse lui, e iniziò ad elaborare la strategia migliore per portare avanti il suo piano. Mentre pensava toccò all’ultimo di loro, AH, che prese con cura le carte dei suoi possedimenti, ed in ultimo, l’obiettivo da raggiungere. Lui non ci fece caso, perché si stava accorgendo che, tutto sommato, anche se partiva svantaggiato a livello numerico, non sarebbe stato poi così difficile conquistare molti territori. C erano molte zone con poche pedine, mentre lui, dalla sua, ne aveva davvero tante. E sorrise...ma subito venne interrotto dall’ultimo di loro. Vecchio mio! gli disse, Non cantare vittoria troppo presto: forse puoi fare tante conquiste, ma il mio obiettivo è di gran lunga più raggiungibile dal tuo. E quale sarebbe? Chiese. Devo eliminare la tua squadra. Rispose l’altro.
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Thursday, December 4, 2008

INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

Ho scritto ad alcuni giornali nazionali e locali, riguardo al fenomeno sempre più diffuso di confondere il dare notizie per informare con il creare audience con notizie "bomba" non sempre attinenti ai fatti accaduti...
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Salve, sono un cittadino italiano che, per alcune vicissitudini personali, è entrato in contatto con la Thailandia, circa due anni fa. Ed ha molto apprezzato questa nazione.
Questo solare e civile paese è stato oggetto delle cronache allarmiste e disfattiste degli ultimi giorni, a causa delle occupazioni dell’aeroporto di Bangkok da parte di dimostranti dissidenti. Dissidenti, preciserei, verso un partito, al governo grazie a frodi elettive, e quindi coraggiosi oppositori all’ingiustizia per una democrazia sana e legittima. Ora, questo atto così estremo, visto che i tailandesi vivono principalmente di turismo, ed hanno corso il rischio di perdere le loro risorse, pur di ottenere giustizia, non andrebbe premiato e sostenuto, invece che criticato? Noi non siamo certo meglio, visto che alziamo la voce solo se ci si tocca lo stipendio, e mai per altre motivazioni, sicuramente altrettanto importanti per il benessere di un paese cosiddetto progredito?
Mi spiego meglio: noto un certo accanimento da parte dell’informazione, riguardo tutte le notizie che possono essere gossip e fare audience, dove sembra più importante lo scandalo dell’accaduto, l’allarmismo e il gridare alla tragedia, piuttosto che analizzare i fatti in modo oggettivo.
Questo scampanellare riguardo turisti “imprigionati” è sicuramente fuorviante. Sì, gli aerei non sono decollati, ma nessuno di loro è stato perseguitato, maltrattato, o carcerato, mi pare. Inoltre, immagino che, con il giusto spirito, questo inconveniente poteva essere vissuto in modo meno traumatico. In fin dei conti, a parte impegni di lavoro, questi turisti sono rimasti in un paese che offre loro risorse e servizi di qualità. Ma non voglio parlare di come avrei affrontato lo cosa io, di come sarei tornato in città e avrei aspettato visitando qualcosa o altro. Vorrei solo fare chiarezza sul fatto che ora, a causa di quel che è accaduto, sembra che la Thailandia sia diventata un paese sconsigliato e pericoloso. Perché l’informazione non precisa che non è così? Sono in costante contatto con alcuni nostri connazionali che, per scelte personali, hanno deciso di vivere in Thai, ovviamente lavorando nel settore del turismo. Il loro maggior allarme, così come per i locali, è la perdita di visite turistiche nelle vacanze Natalizie ed in tutta l’alta stagione, che proseguirà fino a Marzo inoltrato. Io credo sia doveroso, dopo aver gridato all’allarme, ottenendo il clamore mediatico desiderato, dare un’informazione reale e giusta sul fatto che in Thailandia, una volta ripristinato l’aeroporto, non si corrono rischi di nessun tipo, se non quelli di un qualunque viaggio intrapreso, e che è necessario aiutare un paese che ancora ha il coraggio di combattere per una giustizia sociale e politica, sostenendo le sue risorse ed incoraggiando il turismo, che è stato minato da questi accadimenti, per restituire a chi ne ha avuto un danno, la giusta rivalutazione dei fatti e nuove opportunità di continuare il proprio onesto lavoro.
Grazie
Sabatti Fausti Giancarlo, un lettore
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Wednesday, December 3, 2008

L'ECONOMIA CHE NON GIRA PIU'

E, dopo più di mezzo secolo, finalmente, l'economia ha smesso di girare...o meglio, ha smesso di girare all'impazzata! Sì, perchè ovviemente non sono un untore, non gioisco affatto delle conseguenze che avvengono e che avverranno, sicuramente, e prevedibilmente, con un impatto maggiormente dannoso su di noi consumatori cosiddetti "finali", ma che sarebbe meglio chiamare "terminali", visto che non abbiamo speranze di salvarci. Dop le generazioni X e Beat, noi siamo la generazione "ninety", quelli a novanta, per capirci, perchè ogni cosa che succede ad ogni livello del frulatore economico impazzito finisce sempre col medesimo epilogo! Negli ultimi anni ho visto come progressivamente ogni novità, ogni piccolo punto guadagnato ed eroso dai consumatori, attenti, vigili, pronti, agli altri attori della catena alimentare del consumo, sono stati sempre, e puntualmente, smorzati e mutati in favore di chi stà in alto. Mi viene in mente, uno su molti, l'avvento delle auto diesel, e via tutti ad acquistarle, perchè il gasolio cotsta meno e rende di più (Il prezzo era 1.200 contro 600 lire! ). Non potendo ovviamente intervenire sul rendimento, scassandoci il motore, il vampiro sovrastante ha eliminato le differenze di prezzo. sapendo che un auto D costa di più da acquistare di una a benzina, e mantenerla ha costi maggiori, ecco fatto che i soldi tornano da dove sono venuti. et voilà! Così è! Ricordo le teorie studiate all'università, dove il possesso di informazioni di una sola delle parti era considerato reato (so called: informazione imperfetta!), e mi sovviene del perchè invece, non sia reato che noi abbiamo subìto bombardamenti mediatici e ipnosi di massa per favorire chi sapeva, e pagare per tutti. Sempre. Così è stato per le azioni, la finanza, i bond, Parmalat e Cirio, politiche varie ed eventuali, per i carburanti, le tecnologie e per i beni di consumo (..e non le elelnco altrimenti non finirei di citarne i casi, basti pensare al caro aspartame, prima tutti zitti poi adesso: via con le etichette "senza aspartame"...ma se cel avete dato fino a ieri in silenzio?? ma cosa credono, che noni ci accorgiamo che ci prendono in giro??!!) Per fortuna che c è la rete e una parvenza di informazione quasi libera, così che ha voglia può scoprire... Ho iniziato a capire che più una cosa è venduta come affare, e sicuramente sarà quella che ci farà più male. Sono ecologista da sempre, ed attivista per molte cause, ma mi fa terrore il gpl, perchè ora, mentre per dieci anni non sen è parlato mai, stranamente te lo regalano tutte le major, quindi è sicuro che ci dobbiamo aspettare il colpo di coda; non ho dubbi che, quando cel avranno venduto a tutti, magicamente costerà come il benzina! Idem il metano! Non è stato così per i prestiti? Nell ultimo anno mi sono arrivate centinaia di spam, volantini, proposte bancarie. tutti volevano prestarmi i soldi! Non li voglio, cazzo! Quando li ho compro, altrimenti no!! Fortuna che lo intuivo già! Infatti si è visto come è finita! Mi ricordo l'acquisto di lavatrice e tv per la mia casa, quanto tempo per convincere i commessi a poter pagare subito e in contanti!!!
Questa settimana, con la crisi ormai arrivata e insediata a casa (è già in pantofole, mi sa che ha capito che resterà un pò!!), mi sono successi degli episodi curiosi e sintomatici di quanto l'economia che gira ci ha reso, se possibile, peggiori. Numero uno: in un negozio di un centro commerciale (Ndr= nella stessa esperienza, invitato da un'amica, ho scoperto che recarsi ad un centro commerciale di domenica pomeriggio con la pioggia è da annoverarsi nella top five delle idee più del cazzo che uno possa avere! Ci ho messo un'ora per parcheggiare, alla fine in divieto di sosta, e arrivato alle porte scorrevoli, quando si sono aperte, la gente rotolava fuori!! Sono rimasto mezz'ora, poi ho mandato a cagare la mia amica e sono tornato a casa!), stavo acquistando degli occhiali da sole. Giunto alla cassa, mi accorgo di una grossa riga sull' interno di una lente, lateralmente. Chiedo se ci sono altre paia. Purtoppo no. Mi dico: via, una riga che sarà?! e propongo, li acquisto comunqe, se mi si fà un pò di sconto. Ovviamente, no! O li compro a prezzo pieno o la commessa li scarta. Ovvio, no?! Il peso tutto sul consumatore, oppure nessun compromesso! Li ho lasciti lì. Ma mi rode il culo pensando che quegli occhiali, creati per il solo fine di essere indossati, invece di realizzarlo, veranno gettati via...si, perchè di rifiuti non ne abbiamo già abbastanza! e io quando c è il sole non ci vedo, e li avrei voluti!!
Numero due: in un market, ci sono caschi in vendita. Io sono un motociclista, e ovviamente ne ho uno. Ma non ho il copricasco, una fodera in microfibra che lo ripara quando non lo si usa e che, quando comprai il mio casco, non c'era. Bè, noto che qualcuno ha acquistato l'ultimo casco in promozione, lasciando lì questa federa. Che fa proprio al caso mio. Dopo una breve meditazione, decido di agire "legalmente" e andare dalla cassiera con la mia spesa e il copricasco. Arrivato sul nasto, dico che l'ho rinvenuto dove c'erano le offerte, e che qualcuno l'ha lasciato lì. Posso pagarlo e tenerlo? Ovviemente, no!! La cassiera diceche lo prendo solo se c è un casco, altrimenti non si può. E il casco ovviemente, non c è più! Quindi finisce nel secchio della sua immondizia sotto la cassa! Non reagisco, perchè forse le aprirei il vaso di pandora di alcune consapevolezze, oltre che il culo! La considerazione è la stessa del caso numero uno! Il rodimento di culo anche! Perchè mentre lui marcisce nella pattumiera, io quando ripongo il casco devo star lì a fargli il turbante con gli stracci! Che sembra un casco Sikk! E io rivoglio i bottegai, prima persone che ingranaggi, che queste cose le avrebbero affrontate in un modo meno metodico , meno sistematico, meno programmatico. Umano, insomma! Perchè l'economia girevole a mò di frullatore, oltre a rendere girevoli anche le mie parti intime, ci ha fatto soprattutto dimenticare che la vita è un gioco, una bella avventura, un'emozione da vivere ed assaporare con spensieratezza e improvvisazione sul tema! Non una gara alla produzione Non al profitto. Non al consumo. Non alla burocrazia che svuota le teste e le anime. Per fortuna, dopo tutti i bastoni che gli abbiamo cercato di mettere in mezzo, si è autofagocitata! Si è fermata, da sola!