Wednesday, October 14, 2009

Quella qualità che non c è più

Il Papa verrà a Brescia, per la commemorazione di Paolo VI. Le amministrazioni pubbliche spendono centinaia di migliaia di Euro per preparare la città al suo arrivo. Il Dalai Lama è in visita negli Stati Uniti. Ma Obama non lo riceve. Per non offendere la Cina - dice - con cui dovrà avere incontri per decidere di future intese economiche. Penso al Papa ed al Dalai lama, che di fatto sono non sono che due equivalenti facce di una stessa mutisfaccettata medaglia culturale. Ripenso agli anni in cui, o meglio all' anno in cui, Mao decise di annettere "pacificamente" il Tibet al nuovo dominio cinese. Un milione di morti. Come intervento pacifico non fù molto riuscito. Da allora il Tibet è avvolto da questa censura culturale, e così ancora è il suo portavoce spirituale. Come mai trattamenti così diversi? La Cina non era forse un enorme mostro fagocitante, terribile, allora? A me sembra che lo sia anche adesso. Peccato che ora abbia un nuovo e patinato look, e con questo nuovo volto crei una sorta di amnesia culturale rispetto ai suoi interlocutori. Sono convinto che il perdono di fatti passati ed una nuova opportunità vada data a chiunque, di redimersi e di cambiare. Ma trovo comunque ingiusto infangare la memoria di atroci eventi passati, in nome di futuri lucri economici. Passato e futuro. Chi ci rimette, come sempre, è il presente. Certo, che Obama sia completamente diverso dal suo predecessore è innegabile, per fortuna, però ancora questo retaggio, questa schiavitù a doveri e sudditanze economiche non lascia spazio a nessuna vera grande novità. Dopo lo scossone economico e finanziario, mi agghiaccia sentire voci insistenti di ripresa e di ripristino. Ma come? Ripristiniamo un sistema che ci ha appena dimostrato di non funzionare? Un sistema in cui ancora oggi bisogna codardamente fare quello-che-va-fatto per agevolare equilibei basati nuovamente solo sul lucro economico? E dare il contento a chi ha la voce grossa...Abbiamo già scordato la lezione appena cadutaci sopra la testa? Eppure, di gente che ancora non ha più il lavoro cen'è, in giro...Ma la crisi sembra ormai superata, o, più onestamente, insabbiata, nascosta alla memoria, prima che si perdano le abitudini mentali che ci ha portato ad avere, e che magari ci si domandi davvero se valga la pena di continuare a spingere in quella direzione, erronea, è empirico ormai, dimostrato, piuttosto che affronare nuove possibilità di equilibri e sviluppo.
E' il coraggio, quella qualità che non c'è più, di dire quello-che-andrebbe-detto, e fare quello-che-bisognerebbe-fare, per non disonorare ulteriormente la memoria di tutte le vittime di questo sistema morto e già redivivo. Peccato che ancora dorma, sotto le ceneri dell'ultima sconfitta subita.